
L'eccidio di San Ferdinando di Puglia, del 9 febbraio 1948, è una pagina dolorosa e cruenta della nostra storia nazionale, consumatasi in un'epoca di forti contrasti politici determinati da rilevanti contrapposizioni ideologiche, riaccese, divampate e sviluppatesi nell'immediato dopoguerra del secondo conflitto mondiale del secolo scorso.
I fatti sono noti. Quattro militanti comunisti ed un bambino di appena sette anni, furono barbaramente uccisi, il giorno successivo a quello dell'apertura della campagna per le elezioni politiche del 18 Aprile 1948, da militanti qualunquisti, rappresentanti di guardie campestri e vigili notturni.
Carmine Gissi, con la puntigliosa meticolosità dello storico -ricercatore e con la consapevolezza della responsabilità civile e sociale dell’intellettuale nella propria comunità, sin dal 1978, ne ha ricostruito dinamica, motivazioni ed effetuazione, innervando, nel trentennale di quel tragico evento, la memoria collettiva che rischiava un’assoluta obsolescenza.
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