
Olimpiadi? Sì, ma quelle del cuore!
Il premio? Un sogno a chi avrà dimostrato di avere… più cuore!
È il cuore, infatti, il vero protagonista di questa storia. Il cuore è il luogo della relazione per eccellenza, è il legame tra visibile ed invisibile, è il luogo che riduce tutte le distanze. È grazie al cuore che, sia vicino o lontano, sulla terra o lassù nel cielo, colui che abbiamo tanto amato continua a vivere con noi: il suo cuore, amato e amante, batte all’unisono con il nostro.
Ancora una volta, infatti, l’autrice ci provoca (con le sue fiabe) invitandoci a tenere la testa all’insù per scrutare, tra le sfumature di nuvole flessuose e sparpagliati frammenti di cielo terso, il misterioso puzzle che è “sopra” di noi. Anche in fondo al suo cuore, un sogno. L’amore disinteressato conquista il premio: la vita per sempre.
Fragilità relazionale, paura dell’altro, senso del nulla, la corsa ad essere primi ad ogni costo, il culto della bellezza sono solo alcune caratteristiche del nostro tempo.
Questa tenera storia è come una fresca goccia di rugiada per ridare speranza al cuore arido e nostalgico. E poiché il cuore di cui parla l’autrice è anche il cuore di Dio, mi piace concludere con il salmo 133, l’inno all’amore e alla concordia: “Ecco, com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme! È come la rugiada dell’Ermon, che scende sui monti di Sion. Perché là il Signore manda la benedizione, la vita per sempre”.
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