Ho voluto fortemente la pubblicazione di queste tre opere, nella versione originale in dialetto sammarchese di Joseph Tusiani e nella traduzione di Tonino Abbattista in dialetto sanferdinandese, non solo per ricordare la grandezza dell’uomo e del poeta Tusiani, ma anche per dare voce e memoria a mio marito, il quale aveva una smisurata ammirazione per il “poeta dei due mondi”.
Accostare la traduzione di Tonino Abbattista all’opera di Joseph Tusiani, rappresenta certamente una grande responsabilità; l’intento è, però, quello di testimoniare che è stata la passione per la ricerca dell’uomo e di Dio a intrecciare i due linguaggi di vita in un’unica esperienza.
Per Tonino aprirsi alla nuova lingua (il sammarchese) non è stato un mero esercizio linguistico sul dialetto, ma un modo per rispondere alle domande, ai problemi reali che la vita, con i suoi bisogni e le sue inquietudini, pone.
Maria Marangelli Abbattista
- A störje de Päsque
- L’òure de Gèsubbammèine
- Mèste Pèppe cantarèine
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