
Alla fine del 2019 ne sentivamo parlare soltanto, distrattamente, ognuno continuando a seguire gli affari suoi, perché allora era davvero inconcepibile che il mondo potesse fermarsi, che saremmo rimasti chiusi in casa, che non avremmo avuto giorni di feste comandate in famiglia, e niente abbracci e baci. Impensabile.
Mentre scrivo, nei telegiornali si parla di quarta ondata. Non doveva bastare la seconda? Ma chi ce lo doveva dire che sarebbe arrivato il Covid-19, la Pandemia, la guerra che non ci aspettavamo di dover combattere, a cui non eravamo preparati. Non c’erano generali in grado ma solo donne e uomini pieni di coraggio che hanno dovuto imparare da dove cominciare ad affrontare tutto questo.
Eppure, per quasi due anni, le notizie che del Covid arrivavano, mi avevano solo sfiorato, certamente avevano colpito la mia vita sociale, la possibilità degli incontri, mi avevano insegnato a usare la mascherina, ma era qualcosa che dovevamo imparare tutti e a cui tutti ci siamo dovuti abituare tanto da non ricordarci quasi come si faceva prima.
E invece poi è arrivato. Non bussa a casa e non puoi fare niente per impedirglielo se decide di entrare. Tutte le cautele, la prudenza, il buon senso e la fiducia in un attimo non c’erano più ed è andato tutto in malora.
Quando il Covid-19 è entrato nella mia casa ci ha regalato la paura.
M.B.
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