
Il racconto fatto di ricordi della vita contadina che l’amico Nicola Seccia ci propone è uno sguardo, uno spaccato di vita quotidiana in cui l’ordinario scorrere del tempo e dei giorni è segnato dal vissuto della famiglia, del negoziante, del contadino, del proprietario/borghese del tempo. Un mondo di esperienze e di lavori che riempiono di contenuti i piccoli gesti della quotidianità, le attese per il raccolto, motivano di festa lo sfornare del pane e il profumo del mosto.
Un mondo rurale capace di esprimere relazioni, conoscenza e sapere che unitamente plasmano gli uomini e le donne educandoli al lavoro, al rispetto, alla corresponsabilità dell’economia familiare e sociale, all’attesa e al saper gustare i frutti maturi di tanta pazienza e fatica. Una vita scandita dal tempo per seminare, maturare, forgiare, gustare, raccogliere, e che svela il tratto dignitoso di tale vissuto, esprime la sacralità impressa dalla fatica e dal tempo che la valorizza, gli dà senso e motivo per far festa.
L’Azione Cattolica diocesana è felice di proporre a futura memoria questa narrazione che conserva nel racconto lo specifico educativo del senso della nostra attività, riportando alla memoria degli adulti aspetti dimenticati, ai più giovani la curiosità e la riflessione di esperienze di vita che sono le radici del nostro consesso sociale.
Nella lettura ripercorriamo aspetti valoriali che oggi vanno recuperati, quali: l’essenzialità, la semplicità, la sobrietà, il lavoro non “efficientistico”, ma reso con fatica, dignità, utile e necessario al sostegno familiare. Aspetti che dicono insieme quello che oggi potremmo definire il personale contributo allo sviluppo sostenibile.
In questo contesto ritornano utili queste pagine per riannodarle ad un processo culturale a cui la Chiesa di Papa Francesco ci invita: riconfermare “la centralità della dimensione dell’ecologia integrale nella vita di tutti noi e trovare modalità concrete per viverla e declinarla a partire dalle esigenze della cura della nostra casa comune e di coloro che la abitano, specialmente se si trovano nelle situazioni più disagiate e vulnerabili”.
Francesco Mastrogiacomo
Presidente diocesano dell’Azione Cattolica Italiana
dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie
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